Esistono moltissimi frangenti in cui può essere utilissimo effettuare la scansione di una pagina stampata; un'immagine o un testo possono essere archiviati in forma digitalizzata utilizzando uno scanner; il passaggio dalla carta ai bit è comunque un processo laborioso e di norma il supporto cartaceo non aiuta, poiché la stampa molto spesso non è di alta qualità e la carta in genere è di qualità medio-bassa; attraverso alcune precauzioni è però possibile raggiungere risultati molto buoni e più che sufficiente per la stragrande maggioranza dei casi; in questo articolo vedremo come utilizzare al meglio lo scanner, evitando errori molto comuni e vedremo come procedere ad eventuali foto-ritocchi e elaborazioni ulteriori per migliorare l'immagine della pagina scansionata...
Lo scanner è un dispositivo di acquisizione immagini che è diventato oramai davvero alla portata di tutti; oggi si trovano eccellenti scanner per poco più di € 200 (20 anni fa questi dispositivi costavano anche più di un milione delle vecchie lire); il processo di digitalizzazione delle pagine o delle foto si chiama scansione; esistono moltissime varianti più o meno utili, come ad esempio il supporto per la digitalizzazione delle diapositive o le foto, ma tutti sono in grado di effettuare digitalizzazioni di fogli A4; esistono poi anche gli scanner tascabili decisamente comodi ma che in genere garantiscono risultati più scadenti a causa della gestione "a mano libera" del movimento del sensore sulla pagina.
Lo scanner possiede diverse caratteristiche; l'elemento cui prestare attenzione è la risoluzione ottica, ovvero il grado di "acutezza" del relativo gruppo ottico e sensore; il marketing preferisce utilizzare i roboanti numeri della risoluzione interpolata ovvero quella ottenuta tramite un algoritmo in grado di aumentare in modo artificiale la risoluzione dell'immagine mediante complicati calcoli; non sempre l'interpolazione dà i risultati sbandierati in quanti quello che si ottiene è un'immagine elaborata artificalmente che molto spesso ha la prerogativa di peggiorare la qualità dell'immagine originale introducendo in alcune aree tra "critiche" ad esempio i chiaroscuri, dei pixel che contribuiscono ad aumentare ulteriormente quello che in gergo tecnico viene detto "rumore", ovvero il disturbo alla nitidezza dell'immagine.
Scegliere il giusto livello di scansione
Potrà apparire strano ma molti dei problemi relativi alla qualità della scansione possono essere evitati semplicemente adottando piccoli accorgimenti;
- Scegliere con cura la fonte di origine; prediligere stampe di buona qualità; anche la qualità della carta, ha impatto sulla scansione; carte mediocri e stampe in offset di qualità bassa influiscono negativamente sulla scansione; è un dato di fatto inopppugnabile.
- Scelegliere il giusto valore di dpi con cui effettuare la scansione; tale livello deve essere in funzione dell'uso che si vorrà fare con la scansione; se l'immagine scansionata deve essere utilizzata per la semplice visualizzazione su un monitor, è del tutto inutile, anzi è controproducente scegliere valori dpi superiori ai 300, tenendo che un monitor di buona qualità non supera i 120 di dpi; se si vuole stampare anche in questo caso tenere a mente che una stampa laser di qualità medio-alta difficilmente supererà i 600; scegliere valori superiori a 1000dpi appesantirà solo la gestione dell'immagine risultante che peserà moltissimo in termini di megabyte con tutte le conseguenze del caso...
- Il valore di dpi effettivo da scegliere dovrà tenere conto delle inevitabili elaborazioni grafiche successive alla scansione che andranno effettuate PRIMA di ridimensionare l'immagine al formato definitivo; per la stragrande maggioranza dei casi 600 dpi sono in genere più che sufficienti per gli usi si ambito casalingo o semiprofessionale.
- Prediligere multipli o sottomultipli interi della risoluzione ottica nativa dello scanner, per evitare ulteriori interventi (e realtivi danni) del software di gestione dello scanner.
- Procedendo a scansioni piuttosto spinte, è comunissimo incorrere nel cosiddetto effetto moirè che sono aberrazioni ottiche dovute al procedimento di scansione e al retino di stampa dell'immagine scansionata; per cercare di minimizzare gli effetti nefasti del moirè si possono tentare varie strade, tra quelle che mi hanno portato i benefici migliori sono stati scansionare la pagina utilizzando una comune busta crystal e fare un uso moderato del comando sfocatura che determinerà una perdita di nitidezza che però verrà parzialmente recuperata agendo successivamente sul ridimensionamento dell'immagine a dimensioni inferiori all'originale.
Altre considerazioni
Se l'uso che vogliamo fare della scansione prevede un utilizzo con software di riconoscimento della scrittura (OCR), scansionare a colori è inutile; meglio optare per una scala di grigi, otterremo immagine dalle dimensioni decisamente più contenute e quindi più facilmente gestibili; un OCR in genere dà il meglio di se con risoluzioni tra 100 e 300 dpi; oltre difficilmente porterà benefici nel riconoscimento; la scala di grigi è un eccellente scelta anche per eliminare in modo molto rapido eventuali pixel di disturbo, agendo correttamente con comandi come livelli, curve e valori gamma dell'immagine.